L’ultima edizione di “Comuni Ricicloni” di Legambiente rivela una flessione del 5% nei comuni “Rifiuti Free” nel 2025, scesi a 663. Nonostante il lieve calo, Nord e alcune regioni del Sud mantengono il primato, e spiccano esempi virtuosi nella gestione dei rifiuti e nell’applicazione dei Criteri Ambientali Minimi (CAM).

Italia 2025: la raccolta differenziata in salita e discesa. Meno comuni ‘rifiuti free’, ma buone notizie dagli acquisti verdi

Roma, luglio 2025 – L’Italia affronta un anno di luci e ombre sul fronte della raccolta differenziata. A rivelarlo è la XXXII edizione di “Comuni Ricicloni” di Legambiente, presentata all’Ecoforum nazionale dell’economia circolare. Il rapporto, frutto della collaborazione con Kyoto Club, La Nuova Ecologia, Conai e CONOU, con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e della Regione Lazio, evidenzia un dato in controtendenza rispetto agli anni precedenti: nel 2025, i comuni che possono fregiarsi del titolo di “Rifiuti Free” scendono a 663. Questo rappresenta un lieve calo del 5% rispetto ai 698 comuni dello scorso anno, e sottolinea come solo l’8,4% dei 7.896 comuni italiani riesca a mantenere la produzione pro capite di rifiuto indifferenziato sotto i 75 kg/abitante/anno.

Nord leader, Centro in stallo, Sud con luci e ombre

Le differenze regionali rimangono marcate. Il Nord conferma il suo primato con 424 comuni rifiuti free, nonostante una leggera flessione (erano 434 nel 2024). Il Sud si attesta a 209 comuni (erano 231 nel 2024), mostrando un certo “adagiamento” sui buoni risultati ottenuti da alcune regioni. Il Centro Italia, invece, evidenzia un preoccupante immobilismo, con appena 30 comuni rifiuti free (erano 33 nel 2024).

A livello regionale, il Veneto si conferma ancora una volta leader indiscusso, con 161 comuni rifiuti free (pari al 28,8% del totale dei comuni veneti), pur registrando 12 comuni in meno rispetto all’edizione precedente. Seguono la Lombardia (107 comuni) e la Campania (84 comuni), quest’ultima riconosciuta come la prima regione del Sud per numero di comuni virtuosi.

Capoluoghi e comuni virtuosi: i vincitori del 2025

Non mancano, fortunatamente, le buone notizie e le nuove eccellenze. Tra i capoluoghi “Rifiuti Free” del 2025, spicca la new entry Nuoro, che si affianca a “storici” vincitori come Treviso, Pordenone e Trento. Il dossier di Legambiente premia anche numerosi comuni nelle diverse fasce demografiche:

  • Sotto i 5mila abitanti: Liscia (CH), Ripacandida (PZ), Lattarico (CS), Felitto (SA), Mordano (BO), Moimacco (UD), Sant’Ambrogio sul Garigliano (FR), Riccò del Golfo di Spezia (SP), Foresto Sparso (BG), Monteleone di Fermo (FM), Montefalcone nel Sannio (CB), Pietra Marazzi (AL), Leporano (TA), Tonara (NU), Castel di Lucio (ME), Terre d’Adige (TN), Calvi dell’Umbria (TR), Chambave (AO), Possagno (TV).
  • Tra i 5mila e i 15mila abitanti: San Vito Chietino (CH), Casali del Manco (CS), Cimitile (NA), San Prospero (MO), Chions (PN), Sacrofano (RM), Luni (SP), Villongo (BG), Sennori (SS), San Giuseppe Jato (PA), Capraia e Limite (FI), Altopiano della Vigolana (TN), Mareno di Piave (TV).
  • Oltre i 15mila abitanti: Ottaviano (NA), Nonantola (MO), Azzano Decimo (PN), Genzano di Roma (RM), Carugate (MI), Monserrato (CA), Misilmeri (PA), Monsummano Terme (PT), Pergine Valsugana (PN), Vedelago (TV).

Green Public Procurement: Cesena e Bareggio modelli di riferimento

Per la prima volta, Legambiente e l’Osservatorio Appalti Verdi hanno assegnato delle menzioni speciali ai comuni pionieri nell’applicazione del Green Public Procurement (GPP) e dei Criteri Ambientali Minimi (CAM). La città di Cesena è stata premiata come miglior capoluogo di provincia 100% GPP, per aver applicato tutti e sei i criteri disponibili del GPP e aver rispettato i CAM in tutti i 14 prodotti e servizi acquistati nel 2024. Il comune di Bareggio (MI) si distingue come miglior performance tra i comuni non capoluogo, con un impressionante 95% GPP, applicando i CAM in tutti i 18 prodotti o servizi acquisiti e adottando 5 dei 6 criteri GPP disponibili.

Questi risultati eccellenti dimostrano come, nonostante una media nazionale che si attesta al 75% per i capoluoghi (su un campione di 47 amministrazioni) e al 55% per i comuni non capoluogo (su 538), sia le grandi che le piccole amministrazioni possano fare da traino per una transizione sostenibile negli acquisti della pubblica amministrazione.

L’appello di Legambiente: serve maggiore impegno

“Dalla fotografia scattata da Comuni Ricicloni 2025 – ha commentato Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente – emerge l’importanza di mantenere alta l’attenzione. A fronte di un’adesione in termini numerici analoga a quelli delle edizioni precedenti, i numeri dei comuni rifiuti free sono infatti in calo. Se da un lato va riconosciuto l’impegno portato avanti da tante amministrazioni virtuose, dall’altra lato è importante che ci sia una svolta che necessariamente deve arrivare dai centri più grandi e dalle città, ancora troppo latitanti dalle classifiche dei migliori. Serve, inoltre, un’attenzione per le filiere strategiche, come quella tessile e dei RAEE, rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche, per garantire sostenibilità e sicurezza economica.”

Andrea Minutolo, responsabile scientifico di Legambiente, ha aggiunto: “Gestire correttamente i rifiuti non significa solo migliorare l’ambiente urbano, ma anche gettare le basi per una pubblica amministrazione più sostenibile in tutti i suoi ambiti. A tal riguardo l’adozione del Green Public Procurement (GPP), con l’acquisto consapevole di beni e servizi, rappresenta un’altra leva strategica per promuovere la transizione ecologica nelle città, supportando scelte responsabili a livello territoriale.” Nonostante i progressi, l’Osservatorio Appalti Verdi evidenzia la necessità di migliorare il monitoraggio degli acquisti verdi (solo il 5% dei comuni lo fa) e la nomina di un referente GPP (solo il 4%).

Per maggiori dettagli, è possibile scaricare il dossier completo di “Comuni Ricicloni 2025”.*

*La partecipazione all’edizione nazionale di Comuni Ricicloni è un atto volontario da parte dei Comuni, Consorzi e gestori di rifiuti, che decidono di aderire all’iniziativa con l’invio dei dati di produzione. Diversamente, nelle declinazioni regionali del premio, i dati vengono messi a disposizione dalle relative ARPA e Osservatori Regionali.